Prima di iniziare a parlare dei pregi e difetti di questa piattaforma e delle possibilità effettive di guadagnare con Google Adsense, direi di partire con una rapida introduzione, vedendo come come funziona questo servizio di Google.
Adsense è una delle più rinomate piattaforme di banner pubblicitari per il web, che consente a chiunque abbia un sito di inserirvi annunci pubblicitarie e di monetizzare così, i click e le visualizzazioni derivanti dal vostro sito web. Per poter accedere alla piattaforma, dovrete registrarvi e seguire una procedura guidata che consentirà a Google di valutare il vostro sito e stabilire se è adatto alla pubblicazione di annunci, (può capitare che la procedura di verifica vada per le lunghe e duri qualche giorno).
Una volta ottenuta l’approvazione, il sito rientrerà tra i publisher di Adsense e potrete iniziare a configurare gli annunci da mostrare ai vostri utenti.
Dalle impostazioni di Adsense potrete:
- configurare e modificare le dimensioni e alcune caratteristiche estetiche dei banner pubblicitari
- applicare filtri e selezionare le categorie/argomenti da veicolare sul sito
- definire la tipologia di annunci, testuali, visuali (contenenti immagini e animazioni) o entrambi
Fatto questo potrete iniziare ad inserire gli annunci tramite appositi codici forniti al termine della procedura di configurazione.
Ora inizia la parte interessante!
Come detto all’inizio, Google vi pagherà in base ai click e alle visualizzazioni (impression), recepite dagli annunci che pubblicherete, ma vediamo in che modo:
Dal pannello di controllo presente sul vostro account di Adsense avrete la possibilità di monitorare l’andamento degli annunci, sulla base di questi dati, Google calcolerà il CTR o Click Through Rate, ossia il rapporto tra click sugli annunci e le impression degli annunci. Calcolato il CTR, Adsense calcolerà l’RPM del sito, che in pratica è il guadagno effettivo dell’utente ogni 1000 impression.
Il pagamento avverrà mensilmente e al raggiungimento della soglia minima di 70€.
ATTENZIONE: Tentare di manipolare il CTR producendo click ed impression sul sito potrà portare ad un ban irreversibile.
Ma visto quanto paga Google per impression e click, conviene davvero utilizzare Adsense?
La risposta purtroppo è “dipende dal sito”.
Intanto va detto che non è un bene tentare di collegare un sito appena pubblicato ad Adsense, probabilmente non supererete neppure la procedura di verifica, perchè è necessario avere già un minimo di traffico sul proprio sito per essere ritenuti idonei. Posto questo se avete un sito poco frequentato e con volumi di traffico basso, non sperate di poter fare i soldi con la pubblicità. Google come detto sopra, paga solo al raggiungimento di una soglia minima, e in media solo 1 utente su 3 raggiunge la quota mensile. Questo significa che la maggior parte dei Publisher deve attendere mesi prima di vedere un pagamento e considerando i costi di uno spazio web e di un dominio, in questo caso gli introiti potrebbero essere appena sufficienti a a coprire i costi di mantenimento del sito stesso.
Discorso diverso avviene per le pagine con alti volumi di traffico utenti, nell’ordine di migliaia o decine di migliaia di visite quotidiane o almeno settimanali. In questi casi sarà abbastanza facile raggiungere la soglia minima e quindi ottenere una fonte di introiti regolare dagli annunci pubblicati.
Ovviamente riuscire a monetizzare il proprio sito è un bene, ma è anche il caso di tener sempre in considerazione qual’è la vera “mission” della propria pagina. La pubblicità ormai è una presenza costante nel nostro navigare quotidiano in rete, ma è anche sempre più percepita come un fastidio; lo dimostra l’aumento dell’utilizzo di strumenti come AdBlock sui propri browser, software che consentono di bloccare e oscurare quasi ogni tipo di banner pubblicitario.
Può essere più utile quindi non esagerare con la corsa ai banner e non pensare di fare eccessivo affidamento nell’idea di guadagnare con Google Adsense o con altri servizi simili, per non finire con il rendere sgradevole l’esperienza di navigazione dei propri utenti, assediati da ogni parte da banner e pubblicità, rischiando di influenzare negativamente il traffico sul proprio sito.