Il 21 Aprile (o fatalmente rinominato da alcuni “Mobilegeddon“) è stato un giorno atteso dai SEO, ossia da chi si occupa del posizionamento e della visibilità dei siti web sui motori di ricerca. Papà Google ha annunciato, alcune settimane fa, l’aggiornamento dei suoi algoritmi rivolti in particolare a favorire i siti web che dispongono di un’interfaccia ottimizzata per i dispositivi mobile!
La notizia ha creato gran fermento nel settore, intanto perchè è la prima volta che Google annuncia uno dei suoi aggiornamenti, solitamente questi vengono fatti senza preavviso e comunicati a cose fatte, ma questa volta sembra si sia voluto dar modo al web di prepararsi….e pare siano ben pochi quelli che hanno recepito il messaggio.
Basta girare un po’ per il web per rendersi conto che non sono in molti ad avere un sito ottimizzato per il mobile, ancor meno quelli che hanno un sito responsive, vedremo quindi nei prossimi giorni quanto a fondo andrà, questa stoccata di Google, ai siti non ottimizzati. Sta di fatto che nessuno sarà al sicuro, stando a quanto annunciato dai responsabili del motore di ricerca per eccellenza, infatti anche molti siti governativi non sono affatto pronti o aggiornati, di conseguenza potrebbero ricadere nell’oblio ed essere forzati a rinnovarsi.
Certo questo aggiornamento cade in giorni duri per Google, che si trova sotto il fuoco dell’UE per via delle accuse mossegli contro, di concorrenza sleale, sfruttando la propria posizione dominante e proprio parlando di siti governativi, anche i siti ufficiali dell’UE, o della banca centrale e quello del governo italiano, potranno essere penalizzati in quanto non in linea con i nuovi algoritmi.
Rientrano in questo rischio moltissimi siti di utilizzo pubblico, come quelli dell’agenzia delle entrate o di molte università italiane.
Insomma vedremo quali saranno nei fatti gli effetti solo nei prossimi giorni, ma di certo, questo è l’ennesimo segno di una spinta per il web a rinnovarsi e portasi al passo con le nuove tecnologie, che vedono l’avanzata inesorabile dei dispositivi mobile a discapito dei classici dispositivi desktop, sia nelle vendite, sia di conseguenza nel traffico in rete.